A dispetto del suo
nome, pare che questa torta nulla abbia a che vedere con la città di Mantova,
se non ragioni storiche. E’ infatti nata in terra Toscana, precisamente a
Prato. E’ uno dei dolci della mia infanzia e la ricetta che uso è quella con la
quale la preparava mia mamma. Tra i suoi libri di cucina c’è ancora il foglio
scritto di suo pugno, ma lei non ricorda nemmeno da chi ha avuto la ricetta. Si
prepara con pochi e semplici ingredienti – uova, farina, burro e zucchero – ed
altrettanto semplice è il procedimento. Negli anni mi son capitate svariate
versioni. Ma non mi è mai venuto il desidero di sperimentarle. Quantunque io
sempre alla ricerca delle “ricette perfette”. Non che questa lo sia. Ma per me
è come se lo fosse, perché ha il profumo ed il sapore della spensieratezza dell’infanzia,
di un tempo in cui il dolce era riservato alla domenica. Ed era per ciò stesso
motivo di gioia e di feste. Pur nella semplicità. O forse proprio per questo.
Ingredienti per una
teglia da 24 cm:
200 g di farina bianca
50 g di frumina o
maizena
250 g di zucchero
250 g di burro
2 uova intere + 6
tuorli
50 fra mandorle e
pinoli
rapatura della buccia
(solo la parte gialla) di 1 limone
mezzo cucchiaino da
caffè di lievito
Imburrare la tortiera e riscaldare il forno a 180°.
Liquefare il burro e lasciarlo raffreddare.
Sminuzzare mandorle e pinoli.
Battere le uova ed i tuorli con lo zucchero fino a quando si
ottiene un composto molto gonfio e spumoso.
Aggiungere
gradatamente mescolando a mano con una spatola la farina, la maizena ed il
lievito setacciati, la rapatura del limone ed infine il burro liquefatto.
Mettere nella teglia e
aggiungere sopra le mandorle con i pinoli. Resterà alta 1,5 cm e con la cottura
non si alzerà molto. Ma va bene così.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 30-40 minuti
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