domenica 25 aprile 2021

Frollini montati alle mandorle

 

Terzo sabato di fila che ritorno sulla stessa montagna e pure sullo stesso percorso. "Ma non ti stanchi di rifare lo stesso giro ?", mi chiede mio figlio. No, non mi stanco. Sono uno spirito inquieto e sempre bisognoso di nuovi stimoli e per questa ragione mi piace cambiare. In senso generale, nella vita, e non solo in montagna. Ma se non avessi nessuna alternativa, se avessi un solo sentiero a disposizione, sarei capace di percorrerlo innumerevoli volte di fila. Perchè in montagna nessun giorno è uguale al precedente. Le condizioni climatiche e la luce variano in continuazione, di minuto in minuto. Ed il paesaggio cambia. E con lui quello dell'anima. Ieri, quando ho mosso il primo passo sul sentiero, nuvole dense avvolgevano la montagna e ho camminato per lo più dentro la nebbia che faceva un tutt'uno con la coltre di neve che ricopre ancora tutto l'alpeggio. In alcuni tratti la visibilità era scarsa, forse di un paio di metri. Ma conosco così bene il percorso che avrei potuto camminare seguendo le immagini impresse come una fotografia nella mia memoria. In ogni caso le impronte sulla neve mi hanno guidato. In un percorso che è stato completamente solitario, dall'inizio alla fine. Nessun camminatore. Ma non mi sono stupita: la montagna nei passaggi di stagione non dà il meglio di sé. E solo chi la ama di un amore incondizionato la ama anche così. Io la amo sempre e comunque perché ogni volta che la respiro mi regala grandi emozioni.
E amore incondizionato nutro anche verso la frolla montata, che è LA frolla per eccellenza quanto a friabilità.

martedì 20 aprile 2021

Buondì notte


Magia della montagna. Sabato scorso sono tornata sugli stessi passi del sabato precedente. Ma il paesaggio, nel frattempo, era cambiato. In settimana in città è piovuto assai e le temperature sono state più consone all'inverno che non alla primavera. In montagna sono state decisamente invernali e la neve è scesa abbondante. Una coltre soffice ha coperto tutte le tracce e cancellato i sentieri bianchi che i camminatori avevano tracciato nelle settimane invernali. Gli abeti a nord erano carichi di neve. Il sole creava perline argentate sul manto nevoso. Ho disegnato il mio sentiero in una distesa bianca sprofondando fino alle ginocchia. Un ultimo inatteso assaggio dell'inverno, generoso come pochi quanto a neve. Magia della montagna e dei suoi paesaggi sempre inaspettati.
Ed altrettanto magica e sorprendente è la lievitazione.

venerdì 16 aprile 2021

Brutti ma buoni


 

Brutti son brutti...non c'è che dire. Il nome non glielo hanno dato a caso. Ma uno tira l'altro.
Le ricette si somigliano un po' tutte e la tecnica è la medesima. Quella che ho seguito è di Giovanni Pina dal suo "Dolci - manuale pratico di pasticceria"

lunedì 12 aprile 2021

Sbrisolona

 


Che fatica ! Ieri sera avevo persino l'acido lattico ai quadricipiti. Cosa che non mi succedeva da più di trent'anni, per l'esattezza dai tempi in cui studiando all'università stavo settimane intere seduta alla scrivania senza mai fare movimento e quando calzavo gli scarponi ero completamente senza allenamento. Che poi è quello che si sta verificando pure in questi mesi a causa delle limitazioni imposte alla possibilità di spostamento. Ieri non ce l'ho più fatta. Il bisogno di stare in mezzo alle "mie" montagne non era più differibile: solo là e solo dopo varie ore di salita e di fatica fisica in solitudine riesco a svuotare la testa e a riempirmi di nuova carica di vita. E così è stato. Cinque ore di passi per lo più sulla neve, ancora molto abbondante. Nel silenzio e sotto un cielo che si è mostrato solo nelle varie tonalità dei grigi. Ma è andato bene così. Il sole era appena dietro il velo grigio e mi ha pure donato un colorito roseo.
Di fatica invece per fare questa sbrisolona se ne fa ben poca. La ricetta esce dalle mani di uno dei vegliardi della pasticceria italiana: Achille Zoia e dal mio corso di alta formazione in pasticceria alla Cast Alimenti.

martedì 6 aprile 2021

Inno alla primavera

 

Mi ci vorrebbe un pubblicitario o un addetto al marketing per dare un nome di fantasia alle mie creazioni dolci che, come questa, si compongono di più preparazioni. La mia fantasia mi soccorre solo di rado. Gli amici ogni tanto sbrogliano anche questi grovigli di pensieri. "E' un inno alla primavera questo dolce": così l'ha definito un amico al quale ho mandato in anteprima la foto. In effetti, il mio intento è stato quello di omaggiare la primavera ed il fiore che più la rappresenta, la violetta ed il suo frutto prelibato, la fragola.

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