Un gioco della fantasia, che niente e nessuno potrà mai rinchiudere dentro le mura di casa.
Se in questo tempo di quarantena vi venisse concesso di uscire di casa e di fare una cosa, una sola, cosa scegliereste di fare ?
Io visiterei una città. Mi andrebbe bene una qualsiasi di quelle famose, di quelle dove c'è sempre tantissima gente ed è impossibile scattare una foto senza avere un tot di persone che ci finiscono dentro, seppur sullo sfondo. Ci sono strade e piazze in cui, in qualsiasi giorno dell'anno e a qualsiasi ora, anche della notte, c'è sempre gente. Troppa. Alla fontana di Trevi, tanto per citare la prima piazza che mi viene in mente.
Quando visito un città immancabilmente mi trovo a desiderare di non aver nessuno attorno e a sognare quanto sarebbe bello poterla gustare in tutto il suo splendore, senza alcuna presenza umana. Ve le immaginate Venezia, Firenze o Roma in questi giorni ? Vuote di persone e piene di bellezza. Restituite al loro pieno splendore. E' come se le città si riprendessero gli spazi loro tolti. Respirano e si riposano.
Nel mio piccolo, una città pressoché deserta la sto godendo. La mia: Vicenza. Lavoro quanto più mi è possibile da casa ma il mio lavoro che è fatto di parole e "di carte" mi costringe ad andare nel mio studio in centro città un paio di mattine la settimana. In sella alla mia due ruote. Sempre. Tanto più in questi giorni in cui, attraversando il centro cittadino, mi è dato di godermelo silenzioso e splendente. Ho fissato nei miei occhi delle immagini che ho catturato con la fotocamera del cellulare, seduta sul sellino della bici, che per l'esattezza in questi giorni è un graziella (ve la ricordate ?!) azzurra scrostata e malmessa, dato che la mia di bici mi è stata rubata di notte all'interno del mio garage a quarantena iniziata. No, niente macchina fotografica. Sarebbe pretendere troppo. Già così mi sento una privilegiata nel godere la città, come neanche in agosto l'ho vista mai, nè rivedrò mai più. E che ai più non è dato di vedere. Qualche istante furtivo: il solo tempo dello scatto, nessuna deviazione dal percorso casa-ufficio. Ma tanto mi basta. Mi basta per sentire la città che mi racconta la sua storia attraverso i suoi edifici. Mi basta per immaginare i monumenti che si parlano tra loro, che respirano e si riposano ora che la gente se ne sta chiusa dentro le mure domestiche e non li assedia vociante e frenetica. Mi basta per sentirmi come se la città fosse tutta e solo mia per qualche istante. Mi basta per godere della loro bellezza. Che è allo stato puro: senza le contaminazioni dei passi, le persone che si inframezzano alla vista, i rumori e le voci che distraggono.
La felicità delle piccole cose. Perché anche nelle situazioni stra-ordinarie, anche nelle situazioni difficili o drammatiche come quella che stiamo vivendo c'è sempre, sempre, qualcosa di bello per cui vale la pena trovare godimento. Si, lo so, c'è chi le trova tristi e desolate in questi giorni le città. Io le vedo bellissime. No, non dimentico le ragioni sottostanti, come potrei ? Ma godo del bello che comunque c'è, ancor di più sapendo che è passeggero e che presto le città torneranno a popolarsi, come è giusto che sia. E la mia città come non l'ho vista mai, nè più rivedrò, lo considero come un dono di questa pandemia.
La basilica palladiana, capolavoro di Andrea Palladio
La felicità delle piccole cose. Perché anche nelle situazioni stra-ordinarie, anche nelle situazioni difficili o drammatiche come quella che stiamo vivendo c'è sempre, sempre, qualcosa di bello per cui vale la pena trovare godimento. Si, lo so, c'è chi le trova tristi e desolate in questi giorni le città. Io le vedo bellissime. No, non dimentico le ragioni sottostanti, come potrei ? Ma godo del bello che comunque c'è, ancor di più sapendo che è passeggero e che presto le città torneranno a popolarsi, come è giusto che sia. E la mia città come non l'ho vista mai, nè più rivedrò, lo considero come un dono di questa pandemia.
La basilica palladiana, capolavoro di Andrea Palladio
Vie del centro...deserte
La chiesa di San Lorenzo con la piazza
Contrà Pigafetta, dov'è ubicata la casa natale del navigatore omonimo
Uno scorcio di piazza delle Erbe
Corso Palladio, la via dello "struscio" cittadino, verso piazza castello
Il teatro cittadino...a due minuti a piedi da casa mia. Nei giorni lavorativi il parcheggio è sempre pieno
Da ponte san Paolo verso ponte San Michele
Piazza Matteotti con Palazzo Chiericati
Corso Fogazzaro
Porta Santa croce
Una vetrina come tante del centro: il tempo si è fermato ai primi di marzo. In tutte le vetrine è ancora esposto l'abbigliamento invernale.
Così come le vetrine sono state allestite prima di marzo, così la mia meringata risale nel tempo, per la precisione ai primi di febbraio. L'occasione è stata la prima comunione della mia nipotina Ilaria.
Ingredienti per torta da 28 cm di diametro (per dodici persone)
3 dischi di meringa
un litro di panna fresca
100 g di zucchero semolato
1 kg di frutta: fragole, lamponi e mirtilli
meringhette per la decorazione
Per i dischi di meringa
300 g di albume
600 g di zucchero semolato
Tirare fuori per tempo dal frigorifero l'albume di modo che raggiunga la temperatura ambientale.
Mettere nella planetaria l'albume (rigorosamente privo di tracce di tuorlo, diversamente non monterà) con un terzo dello zucchero, azionare la planetaria dotata di frusta e far schiumare per alcuni minuti a velocità media.
A metà montata unire un altro terzo di zucchero e montare a velocità sostenuta fino ad ottenere una consistenza soda.
A montata terminata aggiungere la restante parte di zucchero e azionare la planetaria per qualche secondo, giusto il tempo necessario a distribuire lo zucchero all'interno del composto.
Con un sac a poche e beccuccio da 8 mm dressare l'impasto formando tre cerchi: partire dal centro e creare una chiocciola fino a raggiungere i 26 cm di diametro. E con la restante meringa creare degli spuntoni e spolverizzarli con del cacao (per creare un effetto decorativo ma è un passaggio che si può omettere)
Cuocere in forno preriscaldato a 100 °C in modalità ventilata (preferibilmente) fino ad asciugatura completa (ci vorrà 1.30-2 ore).
A metà montata unire un altro terzo di zucchero e montare a velocità sostenuta fino ad ottenere una consistenza soda.
A montata terminata aggiungere la restante parte di zucchero e azionare la planetaria per qualche secondo, giusto il tempo necessario a distribuire lo zucchero all'interno del composto.
Con un sac a poche e beccuccio da 8 mm dressare l'impasto formando tre cerchi: partire dal centro e creare una chiocciola fino a raggiungere i 26 cm di diametro. E con la restante meringa creare degli spuntoni e spolverizzarli con del cacao (per creare un effetto decorativo ma è un passaggio che si può omettere)
Cuocere in forno preriscaldato a 100 °C in modalità ventilata (preferibilmente) fino ad asciugatura completa (ci vorrà 1.30-2 ore).
Assemblaggio
Appoggiare un disco di meringa sul piatto di portata. Con il sac a poche ed un beccuccio tondo da 1 cm distribuire la panna precedentemente montata con lo zucchero creando un cerchio (fare una spirale partendo dal centro). Distribuire la frutta. Adagiare un altro disco e ripetere le stesse operazioni. Idem per il terzo disco. Decorare a piacere.
Per la finitura ho usato delle foglie di menta fresca e uno spolvero leggere di zucchero igroscopico.
che bei scatti ha pubblicato 😊, chissà che pian piano ritorni a riempirsi di vita.
RispondiEliminaLa meringata manco a dirlo è stupenda 😍😍😍😍
Ciaoooo! Quanta bellezza nelle foto di questo post...dalla città alla tua meringata! Ammetto che, sebbene speriamo di tornare a muoverci e incontrarci e parlare e abbracciarci...di questi giorni mi sono goduta il silenzio, riempito solo da canto di uccelli o vento tra le foglie o una campana in lontananza.
RispondiEliminaDomandina sulla meringata: facendola fresca così, con solo panna montata...al taglio non si spiaccica tutto?... temendo ciò di solito faccio versioni semifreddo, così è congelata... ;-P
Un abbraccio Cri
Eleee, amica mia che bello leggerti!!! Ogni volta che ti penso mi rallegro del fatto che siamo riuscite ad abbracciarci in extremis prima del lockdown. Ma anche nella lontananza...noi siamo sempre vicine. Dimmi che riprenderai a scrivere sul tuo blog.
EliminaQuanto alla tua domanda: al taglio non tiene la fetta chiaramente ma usando il coltello a sega e tagliando dolcemente...non si fanno troppi danni ahahah.
E torno qui perché domani per una cena vorrei fare una meringata, e qui so che ho la mia fonte affidabilissima! E la meringata, la so fare, ma rileggerla da te mi rassicura :-)
Elimina(Il mio blog... poverino) ti abbraccio Cri! Ele
Bellissima Vicenza,non la conoscevo ed è proprio vero che l’Italia è bella tutta. Speriamo di poter rivisitare presto in sicurezza questi posti meravigliosi. La tua dolce al le meringhe è strepitosa!!!
RispondiEliminaBellissima la tua Vicenza, una bomboniera da visitare....il dolce alla meringa e’ strepitoso
RispondiEliminaMolto bella Vicenza, ma sarò sincera, delle città amo il loro vivace brulicare di vita, i colori, il brusio. Firenze è spettrale in questi giorni, la bellezza è fatta di vita che oggi nella mia città manca!
RispondiEliminaComplimenti per la torta, deve essere buonissima! io con le meringhe sono un po' una frana!
Hai ragione, le città vuote hanno un fascino particolare. Non sono più andata in centro, ma anche dove abito io, c'è silenzio e si sente il cinguettio degli uccellini che normalmente è coperto dal rumore delle macchine e dal vociare della gente.
RispondiEliminaQuesta meringata è favolosa, complimenti ^_^
Complimenti, sembra uscita da una pasticceria la tua meringata!!!
RispondiEliminaTi dirò che io non ho mai visto Bologna vuota neanche in quarantena. Sicuramente non così come Vicenza. Io devo uscire ogni tanto per lavoro e c'è sempre gente in giro, adesso anche troppa, sembra il libera tutti.
RispondiEliminaIo credo che vorrei andare a fare una camminata in montagna, mi piace tanto, mi rilassa girovagare per sentieri.
Bellissima torta!!! purtroppo quest'anno non ho potuto fare la torta per il compleanno della mia nipotina che adora le meringhe. Quando ci vedremo magari farò questa
Mi sono venuti i brividi di commozione. Sono convintissima che vedere e godere alle volte delle città con poca gente sia una esperienza. A me - se riusciamo - piace andare in vacanza non nei periodi "caldi" dell'anno proprio per godermi Monza: il silenzio, Monza stessa! Grazie per il giro che ci hai fatto fare. Io ho apprezzato tantissimo. Grazie Cristina!
RispondiEliminaMi sono venuti i brividi di commozione. Godere, alle volte, della città nel suo splendore e silenzio per me è una ricchezza. Se possiamo andiamo in vacanza non nei periodi caldi e in questo modo riusciamo anche a goderci Monza nel silenzio, musica che io adoro. Quindi grazie Cristina del giro che ci hai fatto fare. Mi piace Vicenza, come la tua torta ;-)
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