Due sabati fa: dopo settimane di
temperature più tardo autunnali che primaverili, un improvviso rialzo termico
mi fa sentire urtata con forza dentro l’estate. La mia pressione, solitamente
già bassa di suo, precipita a terra. Mi sento senza forza, la testa gira, ho
soltanto voglia di starmene distesa a letto immobile. Ma non posso. Ho una
promessa da mantenere. Non voglio deludere le aspettative di un bimbo che
attende con trepidazione la sua torta preferita. Con riluttanza mi rassegno ad
inghiottire qualche goccia di farmaco per tirare su la pressione quel tanto che
basta per farmi stare in piedi senza barcollare. Fintanto che la torta si cuoce
mi stendo nuovamente sul letto e vi resto fino a quando si è raffreddata del
tutto. Poi la incarto e vado a portargliela. Piero mi accoglie con un abbraccio
stretto e lungo, mi schiocca un bacio su una guancia, mi guarda dritta negli
occhi e con cipiglio serio mi dice: “Cri sei la mia pasticcera preferita (…già
l’unica che lui conosca !). Ti voglio bene”. Poi abbraccia la sua torta, lancia
a destra e sinistra un’occhiata minacciosa alle sorelle (per la serie: chi me
la tocca è morta !) e se ne va in cucina.
Per
la pasta frolla (per una tortiera da 26 cm di diametro):
1
cucchiaino di caffé di zucchero vanigliato o i semini di mezzo baccello di
vaniglia
Per
il ripieno:
300
ml di panna fresca
Questa ricetta di frolla è particolarmente
indicata per foderare le tortiere in quanto è mediamente friabile, ha una buona
tenuta dei bordi, conserva bene la fragranza (se la torta viene tenuta in frigo
la frolla non si riempie di umidità) e tiene bene il taglio (si formano le
fette senza che la frolla si sbricioli).
In planetaria con la foglia (o con uno
sbattitore casalingo) far sabbiare il burro freddo a dadini con la farina (si
ottiene un composto simile ad una sabbia dalla grana grossa). Aggiungere le uova (miscelate a parte con una forchetta), lo zucchero ed i semi di vaniglia e impastare qualche secondo,
quel tanto che basta a formar un composto omogeneo. Formare un panetto alto un
paio di centimetri, avvolgere nella pellicola e lasciare raffreddare in frigo.
Nel frattempo preparare il ripieno.
Tritare grossolanamente le noci.
Mettere in un pentolino (possibilmente di
rame, altrimenti antiaderente) l’acqua con lo zucchero e scioglierlo fino ad
ottenere un caramello biondo. Fare attenzione a non farlo scurire altrimenti
diventa amaro.
Unire la panna portata a bollore su un
tegamino a parte e mescolare. La panna deve essere aggiunta subito dopo che ha
raggiunto il bollore perché se non è abbastanza calda la differenza di
temperatura indurisce il caramello che diventa inutilizzabile. Va versata sul
caramello molto lentamente, lasciandola cadere su un cucchiaio di legno
altrimenti gli schizzi rischiano di ustionare.
Aggiungere il miele e le noci e mescolare bene
Stendere la pasta in due dischi di mezzo
centimetro di diametro. Con il più grande foderare il fondo della tortiera.
Versare il composto di noci e caramello e coprire con l’altro disco di pasta
sigillando bene i bordi.
Per una torta più golosa e raffinata anzichè ricoprirla con la pasta frolla preparare uno streusel frullando le noci con lo zucchero. Aggiungere la farina ed il burro ed impastare quel tanto che basta a formare un composto sbriciolato. Cospargerlo sopra l'impasto.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per
circa un’ora.
Sembra una vera delizia ^_^ prendo appunti!
RispondiEliminaSe la provi fammi sapere. Tutte le volte che l'ho fatta ha sempre riscosso successo perchè è diversa dalle solite torte di noci. Quella nella foto ha la copertura di frolla. Ma con lo streusel di noci è ancora più golosa
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