sabato 21 marzo 2020

Crostata al cioccolato



Ho sempre detestato visceralmente il mondo del calcio. Non il gioco in sé e per sé, perché come tutti gli sport di squadra, e ancor più di quelli individuali, ha un valore intrinseco. Ma ciò che vi ruota attorno. In primis gli stipendi stratosferici per finire con l'orgoglio patrio nazionale che gli italiani esprimono solo in occasione dei mondiali. E' così deprimente che solo durante le partite dei mondiali gli italiani si sentano orgogliosi di esserlo !! Mi avvilisce così profondamente questo sentire comune che io mi rifiuto proprio di vedere le partite. Tutti gli italiani invece sono così orgogliosi della loro testa nel pallone che le strade si svuotano completamente. Sono persino più vuote di quanto dovrebbero essere - e non lo sono - in questi giorni di quarantena da coronavirus.
Io invece l'orgoglio di essere italiana lo sento fluire dentro come un brivido di adrenalina. Mi basta chiudere gli occhi e lasciare scorrere le immagini delle mie amatissime montagne e di tutte le opere d'arte, città comprese, disseminate su tutto il territorio nazionale. Mi basta per sentirmi inondata da una commozione così intensa che gli occhi si riempiono di lacrime. Ieri invece le lacrime sono proprio scese. Ho pianto, sin dalle prime note, alle 11 quando il flashmob di tutte le radio italiane ha trasmesso l'inno d'Italia. E poi Azzurro, Volare e La canzone del sole. Ho pianto e cantato e anche ballato. Voglio pensare che anche tanti altri italiani ieri fossero sintonizzati su una qualsiasi emittente radiofonica. E mi piace sperare che quelle note siano suonate di casa in casa e abbiano risvegliato almeno un pochino l'orgoglio di essere nati in un Paese unico al mondo.
Se questa pandemia, che ci ha violentemente e inaspettatamente costretti a starcene chiusi in casa accomunati dalle stesse paure ed in direzione dello stesso obiettivo, ci aiuterà anche solo un pochino a far fiorire dentro il cuore di ognuno l'amor patrio ed il senso di unità nazionale, questi giorni di quarantena non andranno sprecati.

Da Che paradiso è senza cioccolato? di Ernst Knam
Ingredienti per una torta da 22 cm di diametro:

Per la pasta frolla al cacao:
125 g di burro
125 g di zucchero semolato
50 g di uova (uno medio)
2 g di sale
semi di 1/2 stecca di vaniglia
5 g di lievito in polvere
200 g di farina 00
40 g di cacao in polvere

Per la crema pasticciera (250  g):
170 g di latte fresco intero
40 g di tuorli
30 g di zucchero semolato
10 g di amido di mais
5 g di farina di riso
1 stecca di vaniglia

Per la ganache al cioccolato (250 g):
150 g di cioccolato fondente 60%
110 ml di panna fresca

Preparare la frolla
In una planetaria con il gancio, impastare il burro precedentemente ammorbidito con lo zucchero e la vaniglia.
Quando gli ingredienti saranno amalgamati, unire lentamente l'uovo, quindi la farina ed il cacao precedentemente setacciati, il lievito e il sale. Appena la farina è incorporata, smettere di impastare. Con l'impasto formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola trasparente e riporlo in frigorifero per almeno 3 ore.
La dose di frolla è un pochino abbondante: la rimanenza potete congelarla o creare dei biscottini.

Preparare la crema pasticcera
Versare il latte in una casseruola. Incidere la vaniglia longitudinalmente, estrarre la polpa e mischiarla ai tuorli leggermente sbattuti. Porre invece il baccello nel latte, mescolare e lasciar scaldare.
Versare lo zucchero nella ciotola con i tuorli e cominciare subito a lavorare il composto con la frusta. Il tempo è vitale per ottenere una crema senza grumi: se attendete troppo lo zucchero potrebbe bruciare i tuorli.
Quando lo zucchero si sarà sciolto perfettamente, unire al composto solo l'amido e la farina setacciati e amalgamarli. Prima che il latte cominci a bollire, prelevarne qualche cucchiaiata e stemperare il composto.
Quando il latte bolle, eliminare la vaniglia e aggiungere l'impasto di tuorli e farina. Proseguire la cottura senza smettere di mescolare (si eviterà la formazione di grumi) finché il composto non sarà denso e cremoso. Più la si lascerà cuocere, più la crema diventerà solida: per la consistenza perfetta serviranno circa 2' dal bollore.
Infine mettere a raffreddare la crema in frigorifero, dopo averla trasferita in un altro contenitore come una teglia bassa e larga o una ciotola. Nel primo caso si dovrà ricoprire la crema con una pellicola aderente, nel secondo si dovrà lisciare la crema e spolverarla con un leggero strato di zucchero semolato, igroscopico (che assorbe l'umidità) al fine di evitare la formazione di una crosticina superficiale. Porre in frigo per circa 2 ore fino a che la crema si sarà rassodata.

Preparare la ganache
Portare a bollore la panna in un pentolino, quindi unire il cioccolato (tritato o in gocce) e amalgamare con una frusta sino a quando la ganache non sarà del tutto emulsionata.
Il burro di cacao e l'impasto al cacao devono mischiarsi alla perfezione al fine di ottenere una crema liscissima e lucida.

Una volta che sarà tutto pronto, unire le creme e mescolare con la frusta, per ottenere un composto al cioccolato liscio e pastoso.
Imburrare una tortiera di 22 cm di diametro; stendere la frolla in modo da ottenere un disco dello spessore di circa 3 mm, con il quale foderare lo stampo. Dalla pasta che avanza, ricavare strisce larghe 1,5-2 cm. Così dice la ricetta; io invece ho usato l'apposito attrezzo che stampa la griglia.
Stendere la crema al cioccolato, che riempirà la tortiera fino a tre quarti e disporre sopra diagonalmente le strisce di pasta frolla. Cuocere a 175 °C per circa 35 minuti.

4 commenti:

  1. Bellissima e buonissima crostata. Devo ammettere che non ho ancora trovata la ricetta "perfetta" per la crostata al cioccolato. Ovviamente dipende molto dal gusto personale, però trovo che questa versione sia molto vicino alle mie papille gustative.
    Grazie Cri, la proverò prestissimo!

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  2. Ti abbraccerei anche solo per quello che hai scritto nella premessa...

    Grazie Cri!

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  3. Ciao.
    Leggo questa procedura per fare la pasta frolla che mi incuriosisce alquanto. E’ in pratica il contrario di quanto faccio di norma, cominciando con la sabbiatura della farina con il burro.
    Memore del proverbio : non lasciar la …. ti domando in cosa differisce il prodotto finito (cotto) facendo la frolla con il metodo qui indicato e quello che uso io. Tu di certo me lo saprai dire perché le avrai fatte entrambe. Grazie sempre.
    Giulio

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