I miei genitori sono due arzilli ottantenni che godono di buona salute, hanno tanti interessi e conducono una vita attiva. Per la precisione, molto attiva. La parola noia non fa parte del loro dizionario. Cinema, rappresentazioni teatrali, spettacoli di danza, escursioni in montagna, concerti, viaggi, vacanze, conferenze, letture, passeggiate: non c'è giorno in cui non escano di casa e sono più le sere in cui sono fuori che quelle in cui restano in casa. Questo prima che comparisse il coronavirus.
Anche loro ci hanno messo un po' a capire che la faccenda è seria e che è necessario restare a casa. Se ne sono fatti una ragione quando è arrivato il dictat del Presidente del Consiglio...e la ramanzina della scrivente figlia. Per far loro capire che...no..."neanche una passeggiatina giusto per prendere un po' di aria e sgranchire le gambe ?" ho dovuto strigliarli come farebbe un genitore con dei figli che non vogliono sentire ragioni. Hanno incassato il colpo muti e ad occhi bassi. Come i bambini quando vengono colti in flagranza di marachella. Ed io per indorare la pillola e farmi perdonare la sgridata ho preparato a mio padre il suo dolce preferito.
Da "I miei dolci italiani" di Roberto Rinaldini
Ingredienti per una torta da 22 cm
100 g di farina di grano khorasan (kamut)
100 g di burro
90 g di zucchero di canna grezzo
100 g di nocciole in polvere
50 g di mandorle
30 g di nocciole
25 g di pistacchi
Tirare fuori dal frigo per tempo il burro di modo che raggiunga la temperatura di 12-14 °C.
In planetaria con la foglia, o semplicemente a mano, impastare il burro a cubetti con la farina, lo zucchero e le nocciole in polvere. Lo zucchero di canna che sceglierete sarà l'elemento che caratterizzerà il sapore. Se vi piace il sentore di caramello, consiglio il dulcita del commercio equo. Se usate il mascobado, sempre del commercio equo avvertirete un piacevole sapore di liquirizia.
Appena gli ingredienti si saranno amalgamati, aggiungere la frutta secca.
Sbriciolare l'impasto in una tortiera precedentemente imburrata e lasciare raffreddare in frigo per una mezz'ora. Rinaldini indica in 18 cm il diametro della tortiera. Sinceramente lo trovo troppo piccolo, a meno che non vi piaccia decisamente alta (intendo più alta di 2 cm). Io ho usato quello da 22 cm e, rifacendola, userei quello da 24 per farla più sottile.
Cuocere in forno preriscaldato a 160° per 25-30 minuti (in ogni caso regolatevi con il vostro forno).
Una delle mie preferite😍
RispondiEliminaEcco e io con questa premessa mi scioglo... (io ho un debole per le persone anziane ... e per la frutta secca!). Grazie Cri anche per aver condiviso questo vostro momento.
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