lunedì 4 maggio 2020

Pan brioche




Una stra-ordinaria domenica di ordinaria quarantena.
Che a voler esser precisini nel caso di mio figlio non è nemmeno corretto chiamare tale, dal momento che da quel 10 di marzo lui non ha più messo il naso fuori dalla porta di casa e di giorni ne son passati ben di più di quaranta.
Si dà il caso che mio figlio stia frequentando il terzo anno della facoltà di chimica dell'università di Padova. Da tempo segue Dario Bressanini, professore universitario di chimica fisica, nonché autore del blog La Scienza in cucina e di numerosi libri divulgativi a carattere scientifico, tra i quali "la scienza della carne" che mio figlio, da super carnivoro, considera una sorta di bibbia. Al punto che mi ha dato il tormento per settimane al fine di indurmi a preparare il ragù bolognese secondo i dettami del professore. Ho procrastinato fino a quando non sono stata messa con le spalle al muro.
A questo punto lo devo proprio dire. Io un ragù degno di questo nome...non l'ho mai cucinato in tutta la mia vita. E' sempre stata incombenza che rifilavo volentieri alla mia mamma o a un mio amico devoto mosso a pietà dalle suppliche di mio figlio. Non è mai stata un'opzione passare una mattina in cucina per un ragù. Evenienza esclusa in modo categorico. 
Poi è arrivato il coronavirus e, con lui il tanto bramato e apprezzato tempo libero in sovrabbondanza.
Fu così che domenica scorsa ho acconsentito. Ad una condizione: che a cucinarlo fosse lui. "Ma tu un aiutino me lo dai, vero mami ? Almeno mi fai compagnia in cucina, vero?". Eccerto che sì. Con ruoli invertiti: la madre apprendista ed il figlio chef in erba; ricetta e video ricetta del ragù scientifico alla mano. Io a tagliare sedano carota cipolla, lui a rosolare il macinato scelto - che ho comprato su sua indicazione - e la salsiccia e a dirigere il lavoro. Io esecutrice e osservatrice silenziosa e divertita, lui pienamente calato nel ruolo di cuoco allegro e tutto dedito alla sua preparazione. Il tutto per tre ore di cottura "che è il tempo necessario affinchè il collagene si ammorbidisca". Tre ore di mescolamento e di aria annusata entusiasticamente per catturare gli aromi che si sprigionavano. Lui fiero ed orgoglioso del suo "ragù scientifico top quality", che ha sbandierato ai suoi amici via zoom, dopo aver affondato più volte il cucchiaio dentro la pentola. Io divertita dei ruoli invertiti. Ma anche preoccupata per il futuro: adesso che ho imparato a farlo si aspetterà che io glielo prepari abitualmente ?!?! Aiutooooo...rivoglio indietro le mie domeniche di escursioni montane !

Da "Dolci facili facili" di Salvatore De Riso
Per il primo impasto
150 g di farina 00
50 g di uova (1 medio)
20 g di zucchero
18 g di lievito di birra
20 g di burro
25 g di acqua

Per il secondo impasto
200 g di farina
60 g di zucchero
25 g di burro
100 g di uova (2 medie)
15 g di miele d'acacia
scorza grattugiata di un'arancia
semi di mezzo baccello di vaniglia
3 g di sale
50 g di gocce di cioccolato (mia aggiunta)

Per preparare il primo impasto, sciogliere il lievito nell'acqua tiepida (30 °C). Lavorare in planetaria con il gancio la farina con l'acqua, lo zucchero e l'uovo. Quando l'impasto è incordato unire il burro e lavorare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Mettere in un contenitore graduato, coprire con la pellicola alimentare e lasciare lievitare a 25 °C fino a quando il volume dell'impasto non sarà triplicato.
Ad impasto triplicato, mettere nella planetaria tutti gli ingredienti del secondo impasto eccetto le gocce di cioccolato e lavorare con il gancio fino ad ottenere un impasto elastico. Aggiungere poi gli ingredienti del primo impasto e lavorare fino a quando si otterrà un composto liscio e setoso. Da ultimo unire le gocce di cioccolato.
Mettere in un contenitore graduato e coprire con la pellicola alimentare. Lasciare lievitare fino al raddoppio.
Sgonfiare l'impasto e dividerlo in 5 pezzi da 150 g. ciascuno Arrotolarli e pirlarli ed inserirli in uno stampo da plum cake da 30 cm di lunghezza rivestito di carta forno.
Lasciare lievitare fino a 2,5 volte il volume iniziale.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 35-40 minuti.

8 commenti:

  1. Splendidamente lievitato, una nuvola soffice, complimenti!!!

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  2. Wowwww ma che bella brioche.. si vede che è una nuvola! :-* un bacione e buona giornata

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  3. wow che spettaccolo deve essere super morbidoso 😍😍😍😍

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  4. Certo che si! Quando finiranno le scorte del ragù ti toccherà replicare e, se non sarai alla sua altezza, poi lo senti ahahahahhh Senti ma che bontà è questo Pan brioche? Mica me lo avevi fatto vedere! Ricetta salvata, baci a vagonate per te ♥

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  5. Questo pan brioche è meraviglioso Cristina. Io adoroi lievitati...soprattutto mangiarli!! Sai anche io sono un chimico e capisco la voglia di tuo figlio di sperimentare e di adorare il suo prof. E poi in cucina il laboratorio è ancora più congeniale. Un abbraccio fortissimo. Elena (nelcestinodienela)

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  6. Quanto è invitante!!!! 😍 (complimenti per tuo figlio comunque eh!)

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  7. Che siparietto voi 2!però se la combinata è riuscita vi potreste cimentare in altro. Ma che tu abbia spazio x i tuoi fantastici dolci altrimenti parlo io con tuo figlio! 😉

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