Questa è una ricetta dell'amicizia. Di un'amicizia tra due famiglie, una vicentina, la mia, ed una bolognese - nata in un lontano luglio in una spiaggia assolata a Santa Maria di Leuca, nella punta più estrema della Puglia. Luisa ed io all'epoca liceali diciasettenni, i nostri fratelli Antonio ed Enrico di tre anni più giovani, il piccolo Mattia di solo un anno ed i nostri genitori. Di quella vacanza conservo vivido il ricordo dell'impressione che mi suscitò la vista di quel bimbo che muoveva i primi passi e che era completamente pelato; era così liscio in testa che anche i miei genitori erano persuasi che fosse gravemente malato. Scoprimmo invece che la signora Annamaria, per tradizione familiare, era solita rasare a zero i suoi figli da piccoli nella convinzione che i capelli sarebbero cresciuti sani, folti e robusti. Quando ricordiamo quella circostanza ancora ne ridiamo.
Da quella vacanza sono passati trentasette anni. Luisa ed io abbiamo condiviso la fatica degli studi in legge e festeggiato le nostre lauree e gioito per quelle dei nostri fratelli. Così come per i matrimoni e la nascita dei figli. Non dimenticherò mai che la signora Annamaria ed il signor Luigi sono persino partiti da Bologna per venirmi a trovare in ospedale quando ho partorito e mi hanno portato in dono un vestito azzurro mare, che ancora conservo, che ha indossato il mio Matteo per il suo battesimo. Ci siamo incontrati più volte nelle nostre case e città e abbiamo lasciato fluire fiumi di parole al telefono. Tuttora, anche quando passano mesi senza sentirci, basta la voce al telefono per riprendere in un attimo il filo di un discorso che sembrava interrotto da poco. Tante chiacchiere, risate, confidenze, e gioie hanno mantenuto viva e salda l'amicizia tra le nostre famiglie; ma anche pensieri e riflessioni, fatiche, preoccupazioni e lacrime. E tanto affetto, di quello che scalda il cuore e lo mantiene caldo.
Un'estate in agosto siamo stati a trovarli a Menas, una frazione di 25 abitanti abbarbicata in alta quota in Val di Sole, dove loro hanno una casa che un tempo fu un fienile. La signora Annamaria ci offrì un bicchiere d'acqua di montagna dentro il quale aveva mescolato una generosa dose di succo di fiori di sambuco preparato da lei.
E' un succo profumatissimo e rinfrescante, perfetto per le giornate estive calde ed assolate.
Le piante di sambuco sono molto comuni nelle campagne e nelle zone collinari e sono in fioritura proprio in questo periodo.
Un'estate in agosto siamo stati a trovarli a Menas, una frazione di 25 abitanti abbarbicata in alta quota in Val di Sole, dove loro hanno una casa che un tempo fu un fienile. La signora Annamaria ci offrì un bicchiere d'acqua di montagna dentro il quale aveva mescolato una generosa dose di succo di fiori di sambuco preparato da lei.
E' un succo profumatissimo e rinfrescante, perfetto per le giornate estive calde ed assolate.
Le piante di sambuco sono molto comuni nelle campagne e nelle zone collinari e sono in fioritura proprio in questo periodo.
20 corolle grandi (o 30 di piccole) di fiori di sambuco
2,5 kg di zucchero semolato
mezzo litro di acqua
mezzo litro di aceto
mezzo litro di succo di limone
10 g di acido citrico
La ricetta è delle più semplici. Basta staccare i fiorellini e riunirli con tutti gli altri ingredienti in un grande fiasco e lasciare in infusione per dieci giorni. Trascorsi i quali si filtra con un colino a maglie fini.
L'acido citrico funge da conservante ed è reperibile in farmacia. In Alto Adige lo vendono nei supermercati.
L'acido citrico funge da conservante ed è reperibile in farmacia. In Alto Adige lo vendono nei supermercati.
A Cristina...non riesco a fare nessun commento...troppo commossa da cosi' grande affetto....un GRAZIE immenso e un abbraccio Anna Maria.
RispondiEliminaè buonissimo!! adoro il sambuco
RispondiEliminaSai Cristina che ne parlavo L altro giorno con mia madre del sambuco (avendo molte piante nei dintorni di casa) ecco un’idea fantastica grazie! 😘
RispondiEliminaQuesta volta la storia prevale sul resto. Grazie per averla condivisa...
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