Finalmente da un paio d'anni a questa parte, tenendo durante la settimana uno stile di vita diciamo...molto dinamico (dai, dillo che corri sempre come una pazza !) il fine settimana me lo riservo per attività esclusivamente molto gratificanti. O almeno ci provo e ce la metto tutta per tenere alla larga rotture tipo spese pulizie fare ordine lavatrici tassinaggio del figlio quà e là...& affini. Arrivo il venerdì sera sempre molto carica di entusiasmo e con programmi molto nutriti (si...ecco diciamo che ti fai sempre un elenco per il quale poi ti ci vorrebbero non due ma quattro giorni...ma l'importante è crederci !). Ma. Ma...quando ci si ammala di solito ?! Il fine settimana...of course ! O quand'è che il figlio pensa bene di provare a spaccarsi la zucca ? Ma il sabato naturalmente !!
Sabato scorso, tornata dalla palestra, docciata a dovere, tonificata e con quel senso di piacevole stanchezza che lascia solo l'attività fisica, riprendo la biga che ha fatto il suo dovere nottetempo ed impasto i paninetti, Beethoven mi fa compagnia. Ah che bene che mi sento, un attimo di piacere puro, di quelli che si vorrebbe trattenere dentro di sé per sempre. Suona il campanello. E...te pareva ! Mia mamma: "la scuola ha chiamato che Matteo si è fatto male, tuo padre è andato a prenderlo, sta bene ma siccome ha una ferita in testa ed è uscito sangue ha pensato di portarlo al pronto soccorso. Mangia pure e poi vai a dargli il cambio". Un solo istante e sulla mia faccia si è dipinta l'espressione "ma che rottura di p@@@@@@@@ !". (Lo so cosa state pensando: "ma che madre scriteriata che non si preoccupa !"). Arrivo e, come avevo intuito in quel micro istante a casa, se a scuola fossi andata io...me lo sarei portato a casa, l'avrei disinfettato e fine (si, dai dillo che ti sarebbe anche venuto l'impulso di rompergliela tu del tutto la testa vista la dinamica dell'incidente !). Ma il nonno insiste che le botte in testa son cose delicate che è meglio una radiografia che è meglio una medicazione che già che siamo lì è meglio restarci che anche l'infermiera ha detto che se ha mal di testa è meglio che resti lì e pure a digiuno ("ma nonno io non ho neanche fatto merenda sono le due e ho mal di testa dalla fame") che poi mi danno il foglio con l'elenco dei postumi da trauma cranico che è meglio se sento cosa dice il medico ("pss...pss mamma io sto bene ce ne andiamo ?). Un mantra. Devo farmi un mantra, altrimenti la bile mi arriva alle papille gustative. "Mamma cosa c'è ? Sei tanto arrabbiata con me ? Mi vuoi ancora bene ?". Maledizione. Uso solo la pasta madre. Proprio questa volta che ho usato il lievito di birra che ha tempi di lievitazione corta sono inchiodata a questo cavolo di sedia del pronto soccorso. Dopo quattro diconsi quattro ore entriamo. Un po' di domande del medico, estremamente cordiale e disponibile, direttamente a mio figlio, il fatidico foglio dei postumi in mano, uno sguardo rapido d'intesa con il medico (della serie mi vergogno ad esser qui ad intasare il pronto soccorso ma sa come sono i nonni si preoccupano anche quando non serve ci scusi ci scusi), medicazione e via...sono liberaaaaa !!!! Paninetti arrivoooooo. Sto già volando. "Ah...signora...domani però lo lasci tranquillo a casa !". Tonfo. Evviva la pioggia domenicale....almeno me la prendo con lei se son stata chiusa in casa !
Da Profumi dal forno di Omar Busi
Per l'impasto (18 paninetti)
450 g di farina di Kamut
50 g di cacao amaro
2,5 dl di latte
7 g di sale
30 g di miele millefiori
30 g di zucchero (io ne ho messo il doppio e pure così erano un po' troppo amari)
65 g di burro
25 g di lievito di birra
150 g di mirtilli rossi secchi (la ricetta prevedeva uvette)
150 g di biga a lievitazione corta
(c'è pure la glassa ma io non l'ho messa perché dato che ho sforato alla grande i tempi di lievitazione pensavo di dover buttare via tutto)
Preparare la biga a lievitazione corta
Nella bacinella di un'impastatrice con il braccio ad uncino (ma questa operazione si può fare a mano con una forchetta ed una terrina) impastare 100 g di farina con 50 g di acqua ed 1 (si uno solo) grammo di lievito di birra fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprire e lasciar lievitare a temperatura ambiente per 16-20 ore.
Dopo di che riunire nell'impastatrice con braccio ad uncino la farina con la biga ed il latte ed impastare per 5 minuti a velocità minima. Incorporare il cacao, il lievito di birra sbriciolato, il miele, lo zucchero, il burro, il sale sciolto in un cucchiaio d'acqua tiepida ed infine i mirtilli precedentemente ammorbiditi in acqua e scolati (bisogna asciugarli bene altrimenti apportano acqua all'impasto; io li ho inseriti alla fine perchè temevo che si spappolassero). Lavorare ancora per 6 minuti aumentando la velocità della macchina fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Trasferire l'impasto in una ciotola, coprirlo con un foglio di pellicola e lasciarlo lievitare per 30-40 minuti (il mio c'è rimasto un tempo imprecisato....ma il suo istinto di sopravvivenza è prevalso !). Formare delle palline da 70 g ciascuna e sistemarle in una teglia foderata con carta da forno ad una distanza di circa 3-4 cm l'una dall'altra. Lasciar lievitare per altri 60-70 minuti a 35 °C. Cuocere in forno preriscaldato a 200 °C per 12-15 minuti
Da Profumi dal forno di Omar Busi
Per l'impasto (18 paninetti)
450 g di farina di Kamut
50 g di cacao amaro
2,5 dl di latte
7 g di sale
30 g di miele millefiori
30 g di zucchero (io ne ho messo il doppio e pure così erano un po' troppo amari)
65 g di burro
25 g di lievito di birra
150 g di mirtilli rossi secchi (la ricetta prevedeva uvette)
150 g di biga a lievitazione corta
(c'è pure la glassa ma io non l'ho messa perché dato che ho sforato alla grande i tempi di lievitazione pensavo di dover buttare via tutto)
Preparare la biga a lievitazione corta
Nella bacinella di un'impastatrice con il braccio ad uncino (ma questa operazione si può fare a mano con una forchetta ed una terrina) impastare 100 g di farina con 50 g di acqua ed 1 (si uno solo) grammo di lievito di birra fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprire e lasciar lievitare a temperatura ambiente per 16-20 ore.
Dopo di che riunire nell'impastatrice con braccio ad uncino la farina con la biga ed il latte ed impastare per 5 minuti a velocità minima. Incorporare il cacao, il lievito di birra sbriciolato, il miele, lo zucchero, il burro, il sale sciolto in un cucchiaio d'acqua tiepida ed infine i mirtilli precedentemente ammorbiditi in acqua e scolati (bisogna asciugarli bene altrimenti apportano acqua all'impasto; io li ho inseriti alla fine perchè temevo che si spappolassero). Lavorare ancora per 6 minuti aumentando la velocità della macchina fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Trasferire l'impasto in una ciotola, coprirlo con un foglio di pellicola e lasciarlo lievitare per 30-40 minuti (il mio c'è rimasto un tempo imprecisato....ma il suo istinto di sopravvivenza è prevalso !). Formare delle palline da 70 g ciascuna e sistemarle in una teglia foderata con carta da forno ad una distanza di circa 3-4 cm l'una dall'altra. Lasciar lievitare per altri 60-70 minuti a 35 °C. Cuocere in forno preriscaldato a 200 °C per 12-15 minuti