Terzo sabato di fila che ritorno sulla stessa montagna e pure sullo stesso percorso. "Ma non ti stanchi di rifare lo stesso giro ?", mi chiede mio figlio. No, non mi stanco. Sono uno spirito inquieto e sempre bisognoso di nuovi stimoli e per questa ragione mi piace cambiare. In senso generale, nella vita, e non solo in montagna. Ma se non avessi nessuna alternativa, se avessi un solo sentiero a disposizione, sarei capace di percorrerlo innumerevoli volte di fila. Perchè in montagna nessun giorno è uguale al precedente. Le condizioni climatiche e la luce variano in continuazione, di minuto in minuto. Ed il paesaggio cambia. E con lui quello dell'anima. Ieri, quando ho mosso il primo passo sul sentiero, nuvole dense avvolgevano la montagna e ho camminato per lo più dentro la nebbia che faceva un tutt'uno con la coltre di neve che ricopre ancora tutto l'alpeggio. In alcuni tratti la visibilità era scarsa, forse di un paio di metri. Ma conosco così bene il percorso che avrei potuto camminare seguendo le immagini impresse come una fotografia nella mia memoria. In ogni caso le impronte sulla neve mi hanno guidato. In un percorso che è stato completamente solitario, dall'inizio alla fine. Nessun camminatore. Ma non mi sono stupita: la montagna nei passaggi di stagione non dà il meglio di sé. E solo chi la ama di un amore incondizionato la ama anche così. Io la amo sempre e comunque perché ogni volta che la respiro mi regala grandi emozioni.
E amore incondizionato nutro anche verso la frolla montata, che è LA frolla per eccellenza quanto a friabilità.