Mia nonna paterna è rimasta vedova poco più che ventenne con due figli piccoli. E' vissuta in ristrettezza lavorando come operaia di un cotonificio. Non aveva il bagno in casa e neppure il riscaldamento ma è riuscita a far studiare i figli. Quando i miei genitori si sono sposati, lei è andata a vivere con loro e con loro è rimasta fino a quando è stata autosufficiente. Così io e mio fratello siamo cresciuti anche in sua compagnia. Era di poche parole e non raccontava mai nulla della sua vita passata di sua iniziativa. Durante la guerra immagino abbia patito la fame, di certo molti dei piatti che metteva in tavola prevedevano la polenta. Erano piatti poveri, composti da pochi ingredienti, mai elaborati; talora erano piatti di recupero. Ed il dolce era riservato ai pochi momenti di festa. Anche quando è vissuta con i miei ha mantenuto la predilezione per i pasti semplici. Adorava questa torta, era la sua preferita perché...le sembrava un lusso ! Per la sua varietà di ingredienti la considerava...un dolce da ricchi. Per il solo fatto che era fatta con il pane bianco e la farina bianca.
Per una tortiera da 26 cm di diametro
300 g di pane raffermo
750 g di latte
100 g di farina n. 1 Frumenta
200 g di zucchero
4 uova medie
20 g di cacao amaro
1 cucchiaino da the di lievito
200 g di fichi secchi
150 g di uvette
80 g di pinoli
2 cucchiai da tavola di rum
Tagliare a cubetti il pane raffermo e porlo in una terrina. Portare a bollore il latte e versarlo sul pane. Lasciarlo ammorbidire fino a quando sarà diventato tiepido. Dopo di che trasferirlo in un frullatore e frullarlo fino ad ottenere una crema liscia.
Aggiungere lo zucchero, le uova ed il rum e frullare nuovamente. Unire poi il cacao, la farina ed il lievito previamente setacciati insieme. Frullare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio.
Aggiungere, mescolando a mano con una spatola, i fichi secchi sminuzzati, le uvette precedentemente ammollate in acqua appena tiepida (e successivamente lavate sotto acqua corrente per togliere le eventuali impurità) ed i pinoli.
Versare nella tortiera precedentemente imburrata e cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per almeno un'ora. Potrebbe essere necessaria anche un'ora e mezza: dipende dalla capacità di assorbimento dei liquidi da parte del pane e della farina.
Metto anche la ricetta del pane, ma non ai fini del contest, per la partecipazione del quale è consentita una sola ricetta eseguita con un solo tipo delle farine ricevute in omaggio. Scrivo la ricetta solo perché sono rimasta molto entusiasta di entrambe le farine e le consiglio caldamente. Hanno una sapidità spiccata e nel contempo il pane che ne è uscito ha una morbidezza tale da non far per nulla rimpiangere il pane bianco. Anzi, "mai più pane bianco !" ha esclamato mio figlio.
Metto anche la ricetta del pane, ma non ai fini del contest, per la partecipazione del quale è consentita una sola ricetta eseguita con un solo tipo delle farine ricevute in omaggio. Scrivo la ricetta solo perché sono rimasta molto entusiasta di entrambe le farine e le consiglio caldamente. Hanno una sapidità spiccata e nel contempo il pane che ne è uscito ha una morbidezza tale da non far per nulla rimpiangere il pane bianco. Anzi, "mai più pane bianco !" ha esclamato mio figlio.
Per il pane
200 di farina integrale
300 g di farina 00
150 g di pasta madre
250 g di latte
50 g di olio
5 g di sale
Sciogliere il lievito madre in 100 g di latte intiepidito (massimo 27 °C, io però lo uso a temperatura ambientale). Per fare ciò si può usare semplicemente una forchetta (nel caso si intenda impastare a mano). Diversamente azionare la planetaria con la foglia a minima velocità. Una volta che il lievito si sarà sciolto, unire il restante latte, la farina, l'olio ed il sale. Impastare in planetaria con il gancio fino a quando l'impasto si sarà ben incordato. Oppure usare... la forza delle braccia ed impastare una quindicina di minuti! Tirare la pasta con un matterello in modo da formare un rettangolo spesso un centimetro. Arrotolarlo e poi tagliarlo in cinque pezzi di ugual misura. Disponete i cinque rotolini dentro lo stampo da plumcake inserendoli come nella foto.
Lasciare lievitare fino a quando l'impasto sarà arrivato ad un cm dal bordo dello stampo.
Con questa ricetta sono tra le finaliste del contest I lievitati della nonna indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Grandi Molini Italiani
Criiii finalmente ti rileggo.....come stai? Posso scriverti una email? Così ti aggiorno un po, non ti ho più sentita.
RispondiEliminaQuesta torta nella sua semplicità è di un buono e poi con quella decorazione di zucchero ancora più bella....ma tu ormai spacchi, i tuoi dolci/dessert sono impeccabili.
In bocca al lupo per il contesto.
Un abbraccio,
Vale
Anche ka mia nonna vedeva da ricchi tt i cibi con farina o polenta bianca! Che bei ricordi!
RispondiEliminaLa saggezza che arriva dalle mani delle nonne, quanto la adoro. La semplicità dei loro gesti e quella dei dolci preparati da loro. Quell'abitudine a trascinarsi i ricordi della guerra anche in cucina e tirare fuori infinità di polpette da soli 300 g di carne, una torta dagli avanzi del pane e un contorno dalle bucce di patate. Bellissima la tua torta, ha l'aria di festa anche per me, così bella, rustica e morbida, che quasi ti si scioglie in bocca.
RispondiEliminaBenritrovata! I piatti di una volta quelli delle nonne soprattutto nella loro semplicità hanno una marcia in più poi questa tirta è veramente ricca di ingredienti, sarà golosissima! Complimenti anch eper i lpane :)
RispondiEliminaa presto
Alice
Bentornata Cri!! Buona la torta di pane, è una vita che non la faccio, la mia versione è senza fichi però!
RispondiEliminaE' bello accompagnare i ricordi dei nostri nonni nel nostro cammino. Hanno saputo dare tanto e dobbiamo imparare da loro. Loro si che hanno saputo apprezzare ogni cosa ed è un insegnamento per noi. Buona questa torta, io l'avevo fatta ma senza cacao e senza fichi ma comunque è molto buona. Bello e buono anche il pane !
RispondiEliminaQuante emozioni in questo post. Hai dei ricordi bellissimi che riaffioreranno alla mente ogni volta che sentirai il sapore di questa torta...non sai che darei x poterti rubare quella fetta in foto :-P
RispondiEliminaSplendido anche il pane, proverò di sicuro questa forma :-)
BENTORNATA!!!!QUESTA TORTA E' INCREDIBILE, SICURAMENTE STRA BUONA, COSI' COME IL PANE INTEGRALE, CHE IO ADORO!!!HA RAGIONE TUO FIGLIO!!!!BACI SABRY
RispondiEliminaciao cara, ma che cose meravigliose hai sfornato?? fantastiche!
RispondiEliminacara Cri...è vero che le torte di pane erano per le nostre nonne dei dolci di lUsso...avevano frutta secca, che le rendeva dolci e ricche. A me piace molto la pinza, che è simile a questo dolce, ma al cioccolato non l'avevo mai vista. Dovrò provarla!!!
RispondiEliminae che bello anche il pane! si vede che è bello morbido. E poi, con la farina integrale, ha un sapore più articolato...io, che non mi smentisco mai, ho usato le farine integrali del pacco per dolci! biscotti e crostate di frolla integrale a go go :-)
un caro abbraccio!!!!
Ciao. Eccoti con uno dei tuoi strepitosi dolci. Questo è proprio interessante e goloso. Rustico e casalingo ma allo stesso tempo raffinato. O forse sei tu che riesci a rendere elegante qualsiasi dolce?
RispondiEliminaIl ricordo di tua nonna mi ha commosso. Anch'io son cresciuta a contatto con i nonni e ringrazio il cielo per tutte le cose che mi hanno insegnato.
Ciao a presto. Manuela.
Che bello aver replicato la torta della tua nonna, sembra buonissima!
RispondiEliminaChe piacere ritrovarti e con una torta deliziosamente semplice che mi divertirò senz'altro a riproporre in versione integrale e veg! qualcosa di simile la faceva anche la mia nonna materna: nella sua versione aggiungeva anche qualche cubetto di mela e di pera! ;-)
RispondiEliminauna gran bella torta quella di pane molto caratteristica complimenti anche per il pane integrale
RispondiEliminaCara Cristina, bentornata:)) che piacere leggerti di nuovo e con una ricetta speciale in quanto appartenente a tua nonna quindi immagino i ricordi e l'affetto che le sono direttamente collegati:)). Io non ho mai realizzato una torta con il pane..a dire il vero mi hanno sempre incuriosito ma non ho mai avuto modo di cimentarmi nella loro realizzazione..la tua dev'essere sicuramente golosissima, ha un aspetto davvero troppo invitante:)) bravissima come sempre, ti faccio i miei migliori complimenti:))
RispondiEliminaTantissimi complimenti inoltre per il pane: la sua consistenza interna è lievitata benissimo e perfetta come piace a me:))
un bacione:))
Rosy
Non sai quante volte sono entrata qui, a vuoto ... bentornata amica mia! La tua torta da noi si chiama: Torta paesana, ogni famiglia ha la sua specialità, chi ci mette le uvette, chi i fichi, chi le noci, chi gli amaretti ... insomma ognuno ha il suo "segreto". La cosa comune è il pane, il latte, il cacao e lo zucchero. E' vero, la cucina delle nostre nonne, era una cucina povera, fatta di pochi ingredienti ma forse i ricordi le rendono più golose alla nostra memoria, non so. Il pane è strepitoso e .... scusa un attimo; non me lo porti alla raccolta di Panissimo? Ti aspetto, non puoi non farmi questo regalo. Ti abbraccio come tu sai.
RispondiEliminaAnche io ho provato tempo fa a prepararne una con pane raffermo e cacao ed aveva un buon sapore...la tua nonna è stata forte e coraggiosa...da persone così si può solo imparare!!!! Bentornata!!!!
RispondiEliminaGrazie di aver partecipato..in bocca al lupo!! :)
RispondiEliminaIn bocca al lupo, grazie di aver partecipato :)
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