Mele. Rosse, gialle e verdi. Rigorosamente lucidate. Rigorosamente della stessa grandezza e forma. Perfette nella loro sfericità. Tanto eguali le une alle altre che la mano di chi le acquista dalle cassette dei supermercati si posa indifferentemente e distrattamente su l'una o sull'altra. Mele anonime, senza una personalità propria, destinate all'oblio.
Mi ci sono anche quelle che hanno lasciato una traccia nella storia. Antesignana quella di Eva che, peraltro, non ha reso un bel servizio alla nostra progenitrice. Ruolo non tanto diverso ha svolto il pomo della discordia di Paride che ha persino scatenato la guerra di Troia. E che dire della mela avvelenata dato in pasto dalla matrigna a Biancaneve ? Un po' di punti se l'è guadagnata quella che Guglielmo Tell usava per allenarsi a tirare freccie. Avvolti nel mistero sono i "pomi delle Esperidi" custoditi da un drago in un giardino ai confini del mondo e le mele mistiche che danno il nome ad Avalon ("Isola delle Mele"). La mela di Newton, invece, ha fatto un bel lavoretto, consentendogli di scoprire la legge di gravità. Ma il ruolo di prima donna se lo contendono la Grande Mela di New York e quella simpaticamente mozzicata di Steve Jobs.
E poi ci sono loro, le mele abbandonate. Sono quelle che crescono sui rami dei meleti incolti delle valli alpine. Si nutrono di aria pura, godono dell'azzurro intenso, danzano con le nubi che volteggiano nel cielo, non si perdono un tramonto. Resistono alle grandinate ed alla furia del vento, si lasciano bucherellare dagli uccelli in cerca di dolcezza. Crescono in solitudine, senza la mano amica di un contadino che si prenda cura di loro. Perciò restano piccine, ma tutte diverse tra loro, ognuna con una personalità propria. Piene di imperfezioni, con i segni delle intemperie impressi sulla buccia. Se ne stanno tenacemente aggrappate ai rami per cercare nutrimento e crescere in pienezza fino a quando l'albero in autunno se le scrolla di dosso e le lascia cadere ai suoi piedi. Loro si stringono le une alle altre per meglio resistere agli assalti dei bruchi. Attendono solo una mano amica che le colga e faccia loro una carezza. Al caldo di una casa, sprigioneranno nell'aria tutto il loro intenso profumo. Al morso rilasceranno il loro dolcissimo succo e sorprenderanno per la loro croccantezza. Se poi darete loro fiducia e le farete incontrare con farina, uova e zucchero, vi ripagheranno con un dolcino da commozione.
Eccole, ve le presento: non sono carine ?
Per una tortiera da 26 cm di diametro
800 g di mele al netto degli scarti (io ho usato anche la buccia)
200 g di burro
200 g di zucchero
200 g di uova (4 medie)
360 g di farina
1 bustina di lievito
80 g di calvados
scorza gratuggiata di un limone
cannella q.b.
uvetta passita e pinoli a piacere
Tagliare le mele a cubetti e cuocerle in una padella larga con 20 g di burro e 100 g di zucchero. Quando cominceranno a caramellare, toglierle dal fuoco, irrorarle con il calvados e frullarle con un po' di cannella in polvere.
Sbattere le uova con la restante parte di zucchero, un pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone. Incorporare la farina setacciata con il lievito, mescolando delicatamente a mano. Aggiungere il burro precedentemente fuso ed intiepidito e, da ultimo, il frullato di mele. Versare nella tortiera precedentemente imburrata ed infarinata e cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per 50-60 minuti.
200 g di uova (4 medie)
360 g di farina
1 bustina di lievito
80 g di calvados
scorza gratuggiata di un limone
cannella q.b.
uvetta passita e pinoli a piacere
Tagliare le mele a cubetti e cuocerle in una padella larga con 20 g di burro e 100 g di zucchero. Quando cominceranno a caramellare, toglierle dal fuoco, irrorarle con il calvados e frullarle con un po' di cannella in polvere.
Sbattere le uova con la restante parte di zucchero, un pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone. Incorporare la farina setacciata con il lievito, mescolando delicatamente a mano. Aggiungere il burro precedentemente fuso ed intiepidito e, da ultimo, il frullato di mele. Versare nella tortiera precedentemente imburrata ed infarinata e cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per 50-60 minuti.
Che torta deliziosa!!!
RispondiEliminaAmo le mele... mi piace il frutto, l'icona e il colore... infatti ....il mio logo è proprio una melina:) sarà che la mia passione per la cucina è iniziata proprio con una torta di mele... come non apprezzare la tua preparazione? mi piace da morire anche la presentazione con quelle mele essiccate... fa proprio tanto casa e rustico...
RispondiEliminaun abbraccio Cri:*
le tue sono le mele che adoro...imperfette, rugginose, dolcissime.
RispondiEliminaLa tua torta è uno spettacolo, io delle torte di mele non mi stanco mai....
Ah Cristina, questo post è così poetico!! Bellissime riflessioni sulle mele, un frutto così comune e allo stesso tempo straordinario... la tua torta è fantastica, pensa che anche io ho una ricetta di torta di mele con calvados, ma è piuttosto diversa. Mi fai venire voglia di provare la tua versione! Un abbraccio e buona settimana!
RispondiEliminaSono sicura che queste mele sono buonissime...Mi sono lasciata trasportare dalla tua descrizione e ho immaginato verdi valli pieni di meli, con le loro foglie che si iniziano a tingere di marronne e i primi frutti che iniziano a cadere! W le tue mele sane e genuine e la tua deliziosa torta! Un bacione
RispondiEliminaCiao Cristina, bella l'introduzione alla ricetta di questa bellissima torta, immagino il profumo e il meraviglioso sapore di questa bontà!!! Bravissima!!!
RispondiEliminaBacioni, buon pomeriggio...
Carinissime e dolcissime!
RispondiEliminatrovo che quest'anno le mele sono più buone del solito,oppure è il mio palato che le apprezza in modo particolare!
Quanto mi piace il tocco profumato del Calvados! ;-)
Non sono carine.. sono Bellissime!!
RispondiEliminacome te d'altronde e le tue golosissime torte e delizie!!
Ti abbraccio forte forte splendido donnino!
le mele con il calvados sono una delizia unica!!! grazie per aver partecipato!
RispondiEliminaMi è piaciuta tanto la tua introduzione cosi' come la tua straordinaria torta.
RispondiEliminaIn bocca al lupo per il contest :-)
Che bello quando torna il tempo delle torte di mele, le adoro!!!
RispondiEliminaMa quanta poesia! Sei dolcissima come le tue meline, lo sai? Mi piace questa torta di mele ma la fetta non me la fai vedere? sono curiosa di vedere se è "tortosa" o umida per la presenza delle mele nell'impasto. Se ti va me la mandi anche via mail? grazie dolcissima amichetta mia! ♥
RispondiEliminaTerry, grazie ! Mi dispiace, non ho fotografato la fetta, non mi sembrava degna di nota. Essendo frullate, le mele non si percepiscono come consistenza ma solo come sapore. L'effetto è..."tortoso umido" !
EliminaFa niente, mi toccherà farla così vedo di persona. :( Grazie
EliminaDeliziosa!
RispondiEliminaultimamente vado proprio pazza per le torte di mele !!! questa entra sicuramente nella lista delle ricette da fare:)
RispondiEliminaBellissima la tua torta!!
RispondiEliminaAmo le torte di mele, quindi assolutissimamente da provare!!
Un abbraccio e buona serata
Carmen
vorrei anche io trovare mele belle e profumate durante una passeggiata, ma credo che nn accadra mai, sempre che la mia passeggiata nn finisca al supermercato.
RispondiEliminala proporzione farina burro della tua torta mi ispira...devo provarla.
a presto nahomi
Le mie sono opache, non perfette, non tonde e buonissimissime :-) Hai proprio ragione! Una bontà sicura questa torta, da provare proprio! Un abbraccio
RispondiEliminaMele selvagge e ancor più sensuali con la loro aria un pò trasandata,ma è solo l'apparenza,perchè nascondono un nettare ancor più dolce e speciale!Come non dare fiducia a questi piccoli gioielli?Se poi la cucina che le ha accolte è la tua,allora si saranno lasciate addomesticare docilmente in questa dolcissima torta!La torta di mele è come una calamita e tu l'hai resa ancora più irresistibile con le tue parole!Mi son goduta questo post...te lo dico col cuore!Un bacio tesoro e grazie!
RispondiEliminaTi avevo lasciato un commento,ma non lo vedo!Ecco,nulla ti dicevo soltanto che mi sono goduta il tuo post e grazie alle tue parole,sei riuscita a rendere la torta di mele ancora più irresistibile!Sono dei piccoli gioiellini che nella loro apparente trasandatezza,nascondono un nettare ancor più dolce e speciale!Grazie Cristina,grazie per questa meraviglia e per le tue riflessioni!
RispondiEliminaIo amo le imperfezioni, rendono chi le possiede, unico! Come dici tu, saggia ragazza, le tue mele ne hanno guadagnato in personalità. Poi fra le tue mani hanno acquisito una bellezza e un valore senza paragoni. Il bello dei tuoi dolci è che anche quelli all'apparenza più semplici sono anche bellissimi. Le mie torte invece sono spesso ingobbite...questo pure è strano, anche perché livello le superfici...sarà mica il mio amato forno che inizia a fare cilecca? Ah, sai che ho fatto vedere a mio marito il tuo ultimo post per dirgli quanto sei stata carina con me? Lui però era molto più concentrato sui biscotti, ahah. Mi ha detto "senti ma quando replichi la ricetta di Cristina?". "Replichi? Amo....ma è impossibile!!! Ti dovrai accontentare di un patetico tentativo di emulazione...!!". Devo andare a rileggermela con calma...ah, questi mariti!! :-))). Baci, tesorino!!
RispondiEliminaCristina la torta di mele è il mio dolce preferito!!!!
RispondiEliminabella questa versione!
un abbraccio
Sara
Meravigliose queste meline, abbandonate, ma guarda cosa ne viene fuori con il loro 'contributo'!!!
RispondiEliminaBello questo post Cristina ...e la torta è stupenda!!
Ciao!!! Roberta
Cara Cristina le tue piccole mele abbandonate hanno trovato il nido più prezioso ...quello dei tuoi dolci :). E' sempre un piacere leggere i tuoi post e guardare le tue meraglie. Un abbraccio, Angela
RispondiEliminaCri carissima, tu mele abbandonate, io mele antiche come Pompei ed Ercolano.
RispondiEliminaOggi da me una torta con le mele annurche. A dispetto del nome americano.
Un abbraccio Leo
Mi piace molto la tua torta! tornerò a rubare la ricetta per la mia collezione! e grazie per essere passata a trovarmi.
RispondiEliminaChiara
Un post meraviglioso...mao divertita tanto a leggere le storie delle protagoniste mele tutte insieme...le ultime che hanno gratificato la tua torta somigliano un po' alla melannurca Campana...la mela deve essere venuta buona davvero...
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