lunedì 30 aprile 2018

La mia biblioteca golosa



Per l'occasione li ho anche contati per la prima volta: sono 94. Parlo dei libri dedicati alla pasticceria che fanno bella mostra di sè nella mia libreria casalinga. Li ho riuniti tutti in un'unica stanza quella adibita allo studio, dopo aver "sfrattato" i codici ed i libri di diritto che negli dell'università ed in quelli iniziali della mia attività professionale la facevano da padrone. Sono gli oggetti che più mi stanno a cuore, sono parte di me al punto che in quella stanza non amo far passare nessuno: entrare in quella stanza, tra libri che racchiudono i miei sogni più preziosi è come scrutare nella mia intimità.
Ma sono così orgogliosa dei miei libri dedicati alla pasticceria che alla mia biblioteca personale ho dedicato permanentemente una pagina apposita del mio blog, elencandoli uno per uno in rigoroso ordine alfabetico per autore. E' una biblioteca in perenne costruzione in quanto...c'è sempre un libro che manca e poi un'altro che non posso non comprare ed un altro ancora  che è irrinunciabile ! E ciò quantunque io non possa dare torto a mio figlio che, con la sua ragionevolezza scientifico-matematica, quando mi vede varcare la porta di casa con l'ennesimo pacco Amazon, non manchi di farmi notare che se anche realizzassi una ricetta al giorno fino alla fine della mia vita non mi basterebbero i giorni che avrò da vivere per sperimentarle tutte.
Ebbene si: sono un'acquirente bulimica di testi di pasticceria. Ma di Pasticceria d'Autore. Dei libri che compongono la mia libreria, due terzi sono stati scritti dai Grandi Maestri della Pasticceria.  Di ognuno di loro ho almeno un testo. Italiani e francesi, perchè LA Pasticceria, quella con la P maiuscola è (quasi esclusivamente, eccezioni a parte) quella italiana e francese. Libri americani non varcheranno mai la soglia di casa mia. Non c'è storia. Che poi vadano bene per certa pasticceria estremamente chisassosa, colorata e...diciamolo...televisiva, quella è tutta un'altra storia. I libri che ho acquistato negli anni rispecchiano la mia visione della pasticceria: moderna, elegante, raffinata, con salde radici nella tradizione ma con lo sguardo puntato verso l'innovazione, la ricerca e la sperimentazione. Quelli dei grandi Maestri della pasticceria sono per lo più testi pensati per i professionisti quindi, per una pasticcera amatoriale come me, spesso sono libri molto impegnativi, esigenti e rigorosi. E per ciò stesso estremamente affidabili. Ragione per cui li acquisto. I grandi autori non mi deludono mai, da loro ho solo che da imparare continuamente. I loro libri sono di grande formato, su carta patinata con immagini a piena pagina del solo dolce. Sfogliare le pagine di quei libri è come girare le pagine di un libro dedicato alla pittura o alla scultura. Autentiche opere d'arte che regalano emozioni al solo sguardo. E che sempre mi fanno sognare. Talora le accarezzo quelle pagine, poi chiudo gli occhi ed immagino i profumi, le consistenze ed i sapori. E non di rado, prima di andare a letto la sera, sfilo uno di quei libri dalla libreria, lo apro a caso e giro qualche pagina per riempirmi gli occhi ed il cuore con lo bellezza degli scatti fotografici di quegli autentici capolavori. Poi chiudo la luce e scivolo sempre in sogni dolcissimi.
Se i libri che acquisto rientrano per la stragrande maggioranza nella categoria dei libri affidabili, non mancano nella mia libreria quei testi, tanto da lei amati, che Betulla ama definire, con felice espressione, "bacucchi". Sono libri squinternati, datati non solo quanto all'anno di edizione, ma anche per la tipologia delle ricette o per la modalità con la quale sono descritte. Tra tutti mi è particolarmente caro "I dolci del Veneto", edito nel 1983 da Giovanni Capnist, all'epoca membro dell'Accademia Italiana della Cucina. E' un libretto, da tempo "trafugato" dalla cucina di mia mamma, di agile consultazione con le pagine ormai ingiallite, nel quale l'autore ha raccolto ricette, desunte da cucine popolari, borghesi e nobili, per biscotti, pasticcini (quei dolcetti che ora vengono per lo più chiamati mignon), creme, budini, crostate variamente farcite, torte e paste lievitate. A renderlo speciale è il fatto che l'autore ha scovato le ricette andando a rovistare minuziosamente tra i documenti storici degli archivi comunali e tra quelli custoditi dal clero nelle parrocchie e nei conventi degli ordini monastici. Così come tra gli incartamenti conservati nelle vecchie cucine di famiglie nobili, nelle loro biblioteche ricche di patrimoni culturali di inestimabile valore storico, così recuperandole dall'oblio. E a rendere questo libretto parimenti degno di attenzione è la stesura delle ricette, lasciate invariate rispetto all'originale persino nei procedimenti.





Con questo post partecipo al contest di Betulla Biblioteca golosa

3 commenti:

  1. E io ho avuto l'onore di vederla la tua biblioteca e confermo che l'ho guardata con molto rispetto.

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  2. Caspita Cristina che bella!! Complimenti! Ma si vede che tu hai studiato e prima o poi chissà che un libro non lo scriva anche tu...Uno ce l'ho anche io...quel libricino piccolo piccolo nel contenitore a strisce bianche e rosa...magari non è di alta pasticceria, però a me piace! Hai fatto bene a presentarci la tua collezione!!

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  3. Cara Cristina, non sai quanto sono stata felice di ricevere la tua "Biblioteca Golosa"! A dire la verità un poco la conoscevo già, perchè sono un'assidua frequentatrice della sezione del tuo blog che hai dedicato proprio ai tuoi preziosi libri di pasticceria (vederli così ordinati è stata fonte di grande ispirazione)! Detto questo apprezzo moltissimo l'omaggio della conclusione con un libro davvero bacucco! Grazie...Betulla

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