Giovedì scorso a metà pomeriggio ho chiuso bottega. Il cielo era grigio e le nuvole dense e cariche di pioggia. Ma non volevo perdermi l'arrivo al santuario di Monte Berico dei Giro d'Italia. Centomila persone, han scritto i giornali. Gente appostata sulla rampa di salita in trepidante attesa già dal mattino: le ho viste salire mentre mi recavo al lavoro. Persone di ogni età ed estrazione sociale. L'aria era densa e carica di attesa fremente. Tifosi affezionati ed occasionali si sono sgolati per incitare i ciclisti che pedalavano l'ultima frazione dei 170 km lungo i quali si è snodata la tappa vicentina. Ultimi chilometri sotto una pioggia scrosciante che non ha fatto desistere nessuno. Applausi a non finire.
Mi è sempre piaciuto lo sport agonistico ad altissimo livello. Perché insegna cos'è la fatica. Così come, seppur in modo diverso, lo insegna la montagna (che io amo follemente). Ed il Giro d'Italia è una metafora emblematica di quell'avventura stupenda che è la vita. Sole, pioggia, neve e vento sulle due ruote, così come come lungo le strade della vita. Ma i ciclisti continuano a pedalare senza sosta puntando alla meta. Allo stesso modo ognuno di noi è chiamato a vivere la propria vita. Talora si pedala in pianura con relativo impegno, c'è tempo e spazio per guardarsi attorno e godere delle bellezze del creato e della vita. Respirare eretti a pieni polmoni In altri momenti della vita c'è solo la salita, lenta e faticosa: momenti in cui c'è solo da stringere i denti, senza farsi troppe domande ed andare avanti a testa bassa impugnando con forza i manubri, istanti in cui si è tentati di scendere dalla bicicletta. Ma è solo un attimo perché la cima è sempre e comunque alla nostra portata. Basta crederci appassionatamente. Basta metterci la grinta e la determinazione. Tutto il nostro cuore e le nostre energie. Ci sono i nostri compagni di squadra: l'incitamento reciproco per non mollare mai. Ci sono quelli che ci allungano una borraccia o uno spuntino per ridarci energia, perché non siamo mai soli lungo le strade della vita. Salire ed ancora salire perché presto o tardi ci attende la discesa. Ma l'impegno non è mai finito. Concentrarsi. Esserci fino in fondo in ogni istante, anche quando il più sembra fatto perché basta un attimo di distrazione e si vola a terra. Ma non c'è tempo per disperarsi, la corsa della vita non si ferma ed è troppo breve. C'è da risalire in fretta sulla bici e continuare a pedalare. La meta ci attende ed è festa grande. Un applauso sonoro a noi stessi ce lo siamo meritati. Soddisfatti e gratificati.
Ingredienti per una tortiera da 24 cm di diametro
Per la pasta frolla
300 g di farina
150 g di burro
150 g di zucchero semolato
1 uovo medio
la scorza grattugiata di mezza arancia biologica
Per il ripieno
300 g di ricotta
3 uova medie
2 dl di panna fresca
30 g di farina
100 g di zucchero semolato
200 g di cioccolato fondente
la scorza grattugiata di un'arancia biologica
Preparare la pasta frolla
Per questo dolce è indicata questa tipologia di frolla che, prevedendo l'uovo intero (anziché i soli tuorli) ed un quantitativo medio di burro, risulta più croccante ed indicata per il ripieno che prevede molti liquidi.
Lavorare in planetaria con la foglia o con un robot da cucina la farina, il burro freddo da frigo a pezzetti e la scorza d'arancia, fino ad ottenere un composto sabbioso. Unire l'uovo e lo zucchero semolato e lavorare quel tanto che basta ad ottenere un composto omogeneo. Formare un panetto, avvolgere nella pellicola e lasciare riposare in frigo fino a completo raffreddamento (la frolla può essere preparata anche il giorno prima e si conserva anche una settimana).
Preparare il ripieno
Mescolare con una spatola la ricotta (previamente lasciata sgocciolare se ricca di siero; meglio usare ricotta asciutta) con i tuorli d'uovo, la panna e la scorza d'arancia. Unire la farina setacciata. Montare gli albumi con lo zucchero fino ad ottenere una crema soffice e gonfia e poi unirli al resto del ripieno, mescolando delicatamente con una spatola con movimenti dal basso verso l'alto. Da ultimo, unire il cioccolato fondente sminuzzato grossolanamente.
Montaggio del dolce
Foderare la tortiera, previamente imburrata ed infarinata, con la pasta frolla tirata allo spessore di 4 mm. Versare il ripieno.
Sbriciolare a simil-crumble la frolla avanzata.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti inserendo la tortiera sopra la teglia e nella parte bassa del forno (ciò in quanto il ripieno è molto liquido e quindi la frolla ha bisogno di molto calore per cuocersi).
Sfornare solo quando il dolce sarà completamente raffreddato.
Vengo da 200 km in bici nel we e so cosa dici! Voglia fare questa versione con la panna!
RispondiEliminaOra mi spiego la presenza di tutti questi tedeschi vestiti con tutine e scarpe ginnici, Cri!!! Facevamo Colazione domandandoci il motivo, visto anche il brutto tempo.
RispondiEliminaDirei che chiamarla 'crostata' è un pò riduttivo non trovi?
Comunque ci sentiamo a breve e non vedo l'ora!!!@♡♡♡♡
Buona giornata!
Vale
La vita paragonata a una corsa in bicicletta. Hai ragione. Ci sono momenti in cui pedali in pianura e godi della bellezza del mondo, senza nessuna fatica. Ti puoi permettere di ascoltarti, di fermarti per riprendere fiato e per sentirti tutt'uno con quello che stai facendo. Ci sono momenti in cui, invece, devi stringere i denti, senza mollare, che se scendi, in quel momento, è finita. La vetta è ancora in là, ma sarà la volontà a spingerti, a non farti mollare. E quando la raggiungerai ne sarai ancora più felice. Spesso mi viene in mente Faber: "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior". Se ci pensi è a questo anche che possiamo paragonarla la vita. Nei momenti di difficoltà nascono le cose più belle, quelle in cui credere e che ti spingono a superarlo quel momento. Grazie per questo spunto di riflessione. Prendo una fettina di torta e mi siedo a chiacchierare con te tutto il tempo che vuoi :)
RispondiEliminaPs. questa torta mi ricorda la mia infanzia e l'estate. Era la torta che ad ogni compleanno mio zio, nato ad agosto, ci preparava per spegnere su le candeline :)
Sembra paradossale, e talora ci viene da gridare che è ingiusto, ma è proprio come dici: tra la fatica e le difficoltà nascon le cose migliori forse perchè ci costringono a dare il meglio di noi. Viviamo sempre al di sotto delle nostre possibilità e dei nostri talenti e spesso, solo quando la vita ci mette alle strette e ci costringe a dare tutto di noi, tiriamo fuori risorse che nemmeno sapevamo di avere. Con il tempo ho imparato ad amare la fatica, non semplicemente ad accettarla come parte integrante della vita.
EliminaCristina è meravigliosa questa crostata di ricotta! Sono in assoluto le mie preferite e non mi stancherei mai di assaggiarne di nuove versioni... certo, gli ingredienti sono quasi sempre gli stessi: ricotta, uova, zucchero, cioccolato e frolla... ma ciascuna è diversa ed è sempre un piccolo capolavoro di dolcezza. La tua mi ispira tantissimo, mi segno la ricetta, grazie!
RispondiEliminaQueste crostate sono sempre golose !
RispondiEliminaGolosissima questa crostata, tanto invitante così alta e ben farcita, complimenti Cristina!!!!
RispondiEliminaMolto felice di conoscerti Cristina. Vedo che anche tu a dolci non scherzi! Uno più bello (e buono) dell'altro!
RispondiEliminaNon sono una gran tifosa di sport, non ne seguo nessuno. Se capita guardo volentieri il pattinaggio artistico!
Vado a curiosare un po' nelle tue ricette.
A presto! Un abbraccio.
Che buona questa crostata, sembra di mangiare i cannoli, complimenti!! :)
RispondiEliminaHo pensato di aggiungermi ai tuoi followers e spero vorrai ricambiare per cui ti lascio il link del mio blog, grazie!!
That’s amore
L'analogia tra una corsa agonistica e la vita stessa,mi sembra perfetta,anche per come l'hai fatto.Salite,discese,respiri forti e sospiri,sono parte del nostro quotidiano,ma per fortuna,c'è chi rende o almeno tenta,tutto meno faticoso.Ora io mi metterei d'impegno,affrontando la montagna,pur di giungere fino a te e alla tua crostata ricca,alta come piace a me.Il ripieno poi,con gli albumi montati e la panna,lo immagino una favola!
RispondiEliminaOra mi appare tutto in discesa,grazie cara!
Ciao cara, io amo lo sport e la fatica anche se purtroppo quest'anno non ho fatto niente e per questo mi sento molto appesantita... Devo assolutamente riprendere almeno a camminare e mi manca anche il contatto con la natura perché facevo tanto movimento all'aria aperta.
RispondiEliminaInvece non ho mai smesso di mangiare e questa crostata alla ricotta (adoro) la spazzolerei in tempi record!
Baci!
Ciao Cristina ottima questa crostata di ricotta, mi hai fatto venir voglia di chiedertene una fetta :)
RispondiEliminaBello anche il paragone della vita ad una gara ciclistica...con le sue salite, le discese e la tranquilla pianura!
Mi sono unita ai tuoi lettori fissi, spero che vorrai ricambiare sul mio blog, grazie.
My Tester Mania
Cri, io e lo sport abbiamo litigato tanti anni fa, ma il Griro lo seguo (mentre mi appapagno sul divano) perchè a mio marito il ciclismo piace proprio tanto e mi ha dato le stesse motivazioni che hai dato tu! Mi piace la crostata di ricotta... è più probabile che faccio questa di una leggera salita in bici! :D Un bascione
RispondiEliminaCavolo i ciclisti secondo me sono gli sprtivi che si fanno più il mazzo!! Sarà che io camminando arrivo in cima all' Everest, pedalando mi fermo al primo dosso!!!!
RispondiEliminaOttima questa crostata e davvero invitante!!
...sai quella dolcezza che vorresti concederti prima di metterti a dormire?
RispondiEliminaecco...
una fetta, S U B I T O possibilmente!
mi piace andare in bici ma non ho grossa resistenza mentre potrei invece macinare chilometri su chilometri camminando, anche a passo veloce.
RispondiEliminase però il premio finale è una fetta di questa meraviglia...prometto che mi impegno anche nella pedalata :D
non è una semplice crostata, è un materasso godurioso!
un bacio, buona giornata
Eccomi: compagna di squadra presente! Mi piace questo parallelo con le gare di ciclismo, mi ci vedo in pieno e condivido tutto. Forza, forza che ce la facciamo, dobbiamo crederci. Aggiungerei che il nostro "Giro della vita" è fatto continuamente di salite e discese ... fino alla fine dei nostri giorni, quando crediamo che la salita sia finita, dopo la curva ecco che ce nè un altra ma fa niente, ce la facciamo di sicuro!
RispondiEliminaSai che la Crostata di ricotta per me è "ricordo di mamma"? Lei fa la Crostata di ricotta più buona al mondo! Ma anche la tua non mi sembra male, anzi .... ti abbraccio amica, dai risaliamo sulla bici, tanta strada ancora ci aspetta. ♥
Che goduria questa crostata!
RispondiEliminaMi sono unita con molto piacere ai tuoi lettori!
A presto
Serena
Quanto è vero, Cri...non dobbiamo mollare e dobbiamo continuare a pedalare, anche quando sembra che non ce la facciamo più.
RispondiEliminaQuesta crostata la amo, la tua con gli albumi montati nella crema di ricotta, me la segno.
Un abbraccio e buon fine settimana. :-)
Anche noi abbiamo seguito il giro, urlando come pazzi all'arrivo dei ciclisti!
RispondiEliminaA testa bassa si arriva in vetta, grande insegnamento di vita.
E, passando alla torta: amo le crostate con il ripieno di ricotta, abbianata al cioccolato, alle amarene, alle fragole... La adoro!
Bravissima, la tua, così alta e "piena", deve essere un'esplosione di dolcezza!
Bellissima torta! Stavo giusto cercando un dolce da portare a casa di amici. Dato che siamo a maggio mi verrebbe da sostituire la cioccolata con delle ciliegie nel ripieno. Ho un vecchio forno a gas e mi chiedo se la cottura riuscirebbe visto che l'umidità della torta varierebbe, che ne pensi? Grazie
RispondiEliminaCiao Patrizia, direi che è una sostituzione eccellente. Solo ti suggerisco di usare ciliegie belle sode (ci sono diverse qualità in commercio, alcune morbide, altre sode): non rilasceranno particolare umidità. Se hai perplessità riguardo al forno, potresti fare una precottura del solo guscio di frolla per 10-15 minuti
EliminaFantastico, pensavo giusto di mettere dei duroni. Grazie della risposta :)
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